Hockey Breganze

1976 siamo tutti campioni

 Tra i libri più antichi in termini cronologici è un testo che parla dello scudetto al Breganze. Copertina rigida, con apertura orizzontale come se fosse un album dei ricordi, questo libro narra di un hockey antico, che si stava affacciando agli anni ’80 portando con sé la parte più genuina, sincera e passionale dello sport. In pochi sport come l’hockey, può succedere che un intero paese si stringa intorno ad una disciplina, ad una squadra e ne faccia un emblema, una ragione di vita. E Breganze, a livello sportivo, è una favola, come ci racconta Roberto Farina nel libro “Breganze hockey story 1961-1976” e che, in calce riporta “Modena 7 agosto 1976 SIAMO TUTTI CAMPIONI”, come voler sottolineare, già in prima pagina, che tutti, in paese, si sentono campioni d’Italia. E chi è stato a Breganze a vedere una partita di hockey o si è semplicemente fermato a bere uno spritz o un buonissimo cabernet ammirando il panorama dalla splendida Cà Biasi, si è reso conto della serenità e della tranquillità che si respirano intorno ad un paese che vive in simbiosi con la sua piazza, accolti dalla cordialità della gente, quasi si riesca a percepire che tutto, hockeysticamente parlando, nasce dalla passione di un prete. Come viene raccontato nel libro di Farina, Don Lino Carpenedo porta, in quegli anni, praticamente tutti i ragazzi di Breganze a pattinare, tanto da trasformare l’oratorio in una pista da hockey. Ma si sa, nei piccoli paesi tutto gira intorno alla Chiesa ed ai suoi parroci (con magari in contrapposizione la passione politica, come nella serie di “Don Camillo”…) e nascono così, in alta percentuale per un luogo così piccolo, tanti ottimi giocatori che hanno dato linfa all’hockey. E in una zona, il vicentino, dove l’hockey si vive in ogni angolo, si è riusciti in un piccolo grande miracolo. L’Hockey Breganze nasce nel 1961 e ad oggi, al compimento dei suoi 50 anni, è la squadra più antica presente in serie A1, segno che il rispetto verso lo sport è sacro, come insegnato, appunto, la Chiesa. E negli anni ’60 e ’70 a Breganze si assiste ad un vero miracolo, con la nascita di un giocatore simbolo di quell’epoca, Mino Battistella, che fece nascere il primo vero scandalo hockeystico, con la sua cessione al Novara nel 1971, dopo aver portato il suo paese a vincere la Coppa Italia del ’68: Farina lo cita chiaramente “L’alba del 1971 si tinge di giallo. La famiglia rossonera è cresciuta ed è giunto il tempo di qualche divergenza di vedute…” con l’allenatore Leoni che si dimette ed i giocatori che scioperano, mentre il cannoniere Battistella passa alla corazzata Novara. Lo seguirà anche Giulio Fona, che nel 1975, anno della seconda Coppa Italia rossonera, lo seguirà nella città piemontese. Ma a Breganze non abbassano la china, lavorano sodo e con soli giocatori del posto, vincono lo scudetto del 1976 dopo un epico spareggio contro il Monza, giocato in una afosa sera del 7 agosto a Modena: un giovanissimo Franco Girardelli conquisterà il primo successo di una folgorante carriera, che lo porterà, a cavallo di una ventina d’anni, a vincere tutto, con Nazionale, Vercelli e Roller Monza, confermando ciò che già faceva intravedere a soli 19 anni. Insieme a lui i fratelli Renato e Mario Saccardo, il portiere della Nazionale italiana Stella, un altro giovane, Fabio Rizzitelli, che bisserà il titolo a Lodi cinque anni dopo, (e tutti, prima o poi, vestiranno la maglia del Bassano, massimo esponente del prolifico hockey veneto, prima dell’avvento dell’attuale Valdagno), il capitano Cerato e Maculan, poi Guerra, che raggiungerà la Nazionale, Pallaro e Basso. Tutti veneti, tutti cresciuti a Breganze, che, trascinati dall’entusiasmo di 10 pullman al seguito (una cifra esorbitante e pazzesca se si pensa che parliamo di 35 anni fa!) battono il Candy Monza 7-4, con la tripletta di Girardelli e le doppiette di Renato Saccardo e Maculan, facendo gioire un intero paese. Nella prefazione, che è un breve racconto entusiasta della vittoria raggiunta quella sera ed inseguita quasi un lustro, Farina nota che, la vittoria smentisce un clichè “…quello dello scudetto alla squadra ‘grande’, in rapporto al nome della città”, mostrando enfasi nel raccontare che “…settemila cuori hanno palpitato una sera, tutti insieme, per la stessa causa”. Non una squadra, ma un intero paese che diventa Campione d’Italia.

MONDO HOCKEY

Supercoppa Portogallo: per il Porto è la numero 19

FC Porto-Oliveirense, 5-4 FC Porto: Edo Bosh, Pedro Moreira, Jorge Silva, Reinaldo Ventura e Ricardo Barreiros - entrati Caio, Vítor Hugo e Tiago Losna; All. Tó Neves Oliveirense: Diogo Almeida, André Azevedo, Diogo Silva, Tó Silva e Gonçalo Alves- entrati Gonçalo Suissas, Poka, Nélson Pereira...
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Supercoppa spagnola al Barcellona

FC Barcelona: Sergio Fernández, P. Álvarez, Torra, Reinaldo, Panadero - entrati Gual, Marín, Barroso Matías Pascual Reus Deportiu: Molina, Casanovas, Costa, Adroher, Ollé - entrati Selva e Alvat Gol: 1-0 Pablo (4'), 1-1 Selva (5'), 2-1 Torra (32'), 2-2 Costa (34'), 3-2 Marín...
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Supercoppa Italiana al Viareggio

HOCKEY VALDAGNO 1938 – CGC VIAREGGIO 8-9 (2-2; 5-5; 0-0; 0-0; 3-4) Marcatori. 13’.04” Motaran (Vi), 16’.16” Nicolia (Va), 16’.29” Motaran (Vi), 23’11” Tatarani. S.T: 7’.29” Tataranni (Va), 8’.52 ” Montivero (Vi)(, 9’.26” Bertolucci (Vi), 12’.28” Motaran autogol, 13.31”  Montigel (Vi), 14’.05”...
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Cifre da capogiro

Dal 2000 tra Europei e Mondiali la Spagna ha collezionato 13 ori e un bronzo. Ha giocato 72 partite, con 68 VITTORIE, 3 pareggi e 1 sola sconfitta.
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La Spagna Pentacampeon

Mai nessuno nella storia aveva vinto 5 Mondiali consecutivi: San Josè 2005, Montreux 2007, Vigo 2009, San Juan 2011 ed ora Luanda 2013.
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50 minuti di gloria

50 minuti di gloria Definito il "Best seller" dell'hockey italiano, ha finalmente riportato alla luce la storia dell'hockey...
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