1997 Wuppertal

In Germania trionfa l'Azzurro

Wuppertal, l’Italia si riprende ciò che negli utlimi nove anni ha sempre voluto, sognato e sfiorato. Siamo in Germania, nel mondiale meno mediatico di sempre. In Italia non giungono immagini, ne in diretta ne tanto meno in differita. Non ci sono radio che seguono l’impresa degli Azzurri, solo i giornali, che dedicano qualche (piccolo) spezzone.

Eppure in un clima di mancanza di attesa l’Italia vince un campionato del Mondo in un crescendo assoluto. Alla fine sarà quasi un dominio, giunto dopo un inizio incerto.

Raul Micheli prepara i suoi uomini e 50 minuti di gloria, nel primo capitolo del volume 2 recita “(…) al blocco del Novara vengono aggiunti Alessandro Bertolucci, attaccante che si consacra tra i più forti al mondo, Pierluigi Bresciani, centro dalla grande visione di gioco, mentre Franco Polverini fornisce un’impronta di hockey moderno, adattandosi al gioco ad uomo come un ape al polline.

Così, unendo questi tre elementi ai gemelli Alessandro ed Alberto Michielon, a Dario Rigo, ad Alberto Orlandi e Franco Amato, oltre alla coppia di portieri Cunegatti - Ventra, Micheli plasma un gruppo vincente, che gioca un mondiale in crescendo, trovando la perfezione nella pazzesca finale contro l'Argentina, annichilita dallo strapotere di Rigo e compagni”.

L’Italia inizia bene, sconfiggendo Angola e Francia. Poi la Spagna viene battuta nettamente per 5-2 con le doppiette di Rigo e Bertolucci e la rete di Ale Michielon. Un’Italia che dopo l’11-0 rifilato all’Olanda perde nettamente 7-2 con l’Argentina. Nel frattempo Furie Rosse e Albiceleste pareggiano 1-1 e gli Azzurri sono secondi in classifica.

Nei quarti l’equilibrio non sussiste: Portogallo-Angola 19-0, Spagna-Germania 5-0, Argentina-Svizzera 5-2, mentre l’Italia vince 7-2 contro il Brasile.

Semifinali, la vendetta con il Portogallo

Come recita 50 minuti di gloria, in semifinale “(…) ad attendere l’Italia c’è il Portogallo, bestia nera della Nazionale ormai da qualche anno. Ma gli Azzurri questa volta non tradiscono: la difesa è perfetta e Ale Bertolucci devastante, segna una doppietta alla quale si aggiunge Ale Michielon. I lusitani riescono raramente ad impensierire la difesa azzurra e trovano il gol con Rui Lopes a 1’ dal termine del primo tempo.

Nella ripresa segna il 4-1 l’altro “gemellone” Michielon ed il Portogallo è annichilito. I minuti passano, mentre il gol di Ramalho giunge quando ormai è troppo tardi. Dopo 9 anni l’Italia ritorna a giocarsi una medaglia d’oro in un mondiale, contro un’Argentina che ha saputo castigare ancora una volta la Spagna. Questa volta accade ai supplementari  e gli iberici hanno buone motivazioni per lamentarsi. Nelle furie rosse è il giorno della consacrazione del capitano del futuro, Alberto “Beto” Borregan, che prende per mano la squadra e porta in vantaggio gli spagnoli dopo solo 2’30”. Ma l’Argentina ha buone individualità inserite in un grande collettivo, così nel giro di 5 minuti ribalta la situazione con Gabriel Cairo e trova il 3-1 a meno di 3’ dall’intervallo con David Paez. La Spagna prova a reagire, crea diversi pericoli, ma è Borregan l’uomo che trascina le furie rosse fino al pareggio, con due reti al 10’ ed a 1’ dalla fine tempi regolamentari. Una tripletta in una semifinale mondiale, rifilata alla squadra campione del mondo è cosa da uomini veri.

E qui arriva la beffa: dopo il 3-3 i sudamericani battono da centro pista, la sfera viene recuperata proprio da Borregan, ne nasce un azione che porta tiro Gabaldon: la conclusione supera Juan Oviedo e scivola lentamente in rete, ma il “gurdameta” argentino col guantone tira fuori la sfera. Non sapremo veramente mai se era gol oppure no, resta il fatto che la “Unihalle” esplode in un boato e Gabaldon giura che la sfera ha varcato la linea. Sarebbe stato, a 46” dal termine, il gol vittoria, la rete del pass verso la finale. Invece ci sono i supplementari, dove la Spagna gioca nervosa e contratta e subisce il gol, a 50” dal termine, ad opera di Panchito Velazquez, che fa secco Edo Bosch e porta la Seleccion nuovamente in finale, con la possibilità di bissare clamorosamente la vittoria di Recife ’95".

L’Italia ritorna sul tetto del Mondo

Il 21 settembre è un giorno da ricordare per sempre. "(…)La finale è una gara magistralmente interpretata degli Azzurri, che disputano un match perfetto e senza sbavature, partendo da una base solida: Massimo Cunegatti. Il portierone Azzurro infonde sicurezza fin dall’inizio, quando sventa un rigore di Salinas. Dopo pochi istanti l’Italia passa: Rigo recupera la sfera nell’angolo basso e propone un dai e vai di 35 metri con Alberto Michielon, il lancio è millimetrico ed il passaggio di ritorno perfetto, Rigo controlla e spedisce in fondo al sacco l’1-0.

Il vantaggio azzurro resta l’unica rete del primo tempo, ed i sudamericani faticano a tenere il controllo del match. Gli Azzurri giocano con tranquillità e ad inizio ripresa raddoppiano, grazie a Polverini che al 57 secondo trova lo spunto vincente.

I sudamericani avrebbero l’occasione per rientrare, ma il rigore di Velazquez viene deviato sul palo da Cunegatti, meraviglioso nel non cascare nella serie di ganci e contro ganci del fenomeno argentino. Dall’altra parte Polverini viene steso in area da Oviedo, ma Rigo fallisce il rigore. Entra anche Bresciani per Alberto Michielon e Rigo poco dopo segna una rete da antologia: sfonda centralmente con uno slalom incontenibile, dribbla Oviedo sulla sua destra e deposita in rete il 3-0. L’Argentina è annichilita e crolla ancora al 10’40” quando Orlandi scatta sulla sinistra e mette in mezzo per Rigo, che appostato sul secondo palo, infila in rete. I sudamericani falliscono il terzo rigore della serata con Gaby Cairo, mentre a 5’ dalla fine si invertono le parti ed è Rigo a servire Orlandi, che manda in visibilio la panchina azzurra. Nessuno l’avrebbe mai detto, a cinque minuti dalla fine avere 5 reti di vantaggio contro i campioni del Mondo, che si vedono sfuggire il titolo dalle mani, a 2’ dalla fine Cunegatti si prende la soddisfazione di parare il quarto rigore. Polverini tiene l’ultima pallina, l’Italia è campione del Mondo per la quarta volta.

MONDO HOCKEY

Supercoppa Portogallo: per il Porto è la numero 19

FC Porto-Oliveirense, 5-4 FC Porto: Edo Bosh, Pedro Moreira, Jorge Silva, Reinaldo Ventura e Ricardo Barreiros - entrati Caio, Vítor Hugo e Tiago Losna; All. Tó Neves Oliveirense: Diogo Almeida, André Azevedo, Diogo Silva, Tó Silva e Gonçalo Alves- entrati Gonçalo Suissas, Poka, Nélson Pereira...
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Supercoppa spagnola al Barcellona

FC Barcelona: Sergio Fernández, P. Álvarez, Torra, Reinaldo, Panadero - entrati Gual, Marín, Barroso Matías Pascual Reus Deportiu: Molina, Casanovas, Costa, Adroher, Ollé - entrati Selva e Alvat Gol: 1-0 Pablo (4'), 1-1 Selva (5'), 2-1 Torra (32'), 2-2 Costa (34'), 3-2 Marín...
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Supercoppa Italiana al Viareggio

HOCKEY VALDAGNO 1938 – CGC VIAREGGIO 8-9 (2-2; 5-5; 0-0; 0-0; 3-4) Marcatori. 13’.04” Motaran (Vi), 16’.16” Nicolia (Va), 16’.29” Motaran (Vi), 23’11” Tatarani. S.T: 7’.29” Tataranni (Va), 8’.52 ” Montivero (Vi)(, 9’.26” Bertolucci (Vi), 12’.28” Motaran autogol, 13.31”  Montigel (Vi), 14’.05”...
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Cifre da capogiro

Dal 2000 tra Europei e Mondiali la Spagna ha collezionato 13 ori e un bronzo. Ha giocato 72 partite, con 68 VITTORIE, 3 pareggi e 1 sola sconfitta.
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La Spagna Pentacampeon

Mai nessuno nella storia aveva vinto 5 Mondiali consecutivi: San Josè 2005, Montreux 2007, Vigo 2009, San Juan 2011 ed ora Luanda 2013.
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50 minuti di gloria

50 minuti di gloria Definito il "Best seller" dell'hockey italiano, ha finalmente riportato alla luce la storia dell'hockey...
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