2001 San Juan

San Juan, la portafortuna di Spagna

Il mondiale torna a San. Juan per la quarta volta dopo il ’70, ’78 e l’89. E ancora una volta trionfa la Spagna, che non sarà l’ultima, perché gli iberici trionferanno anche 2011.

Ma facciamo un breve salto nel passato. Anno 2000, l’inizio del nuovo millennio, che nella stagione internazionale dell’hockey significa europeo di Wimmis. La Spagna inizia la sua cavalcata trionfale e dominante a livello mondiale, grazie ad una nidiata di giovani fenomeni capeggiati da Beto Borregan che ha un grande avvenire. E nel paradiso dell’hockey, l’Aldo Cantoni di San Juan, gli spagnoli fanno il loro ritorno in cima al mondiale. Trabal in porta, con Agramunt suo vice, poi Benito, Tibau, Cabestany, Eloy Gaspar, ma soprattutto Borregan, Teixidò, Pedro Gil e Masoliver.

Dal libro 50 minuti di gloria di Paolo Virdi riviviamo i momenti finali (…)Finalmente, dopo 28 partite dall’esito scontato, arriviamo alle semifinali: per i ragazzi di Micheli l’avversario è ostico, ma se si vuol raggiungere il paradiso bisogna per forza affrontare (e battere) Spagna e Argentina.

Nella semifinale Micheli opta per una squadra bilanciata, con Rigo e Polverini in difesa ed i due Alessandro, Michielon e Bertolucci in attacco; Ordeig risponde con Trabal tra i pali, Benito, Teixidò, Borregan e Pedro Gil, una squadra che fornisce mille soluzioni offensive e grandi chiusure difensive, con un gioco di immenso sacrificio e tanta qualità. Invece gli Azzurri restano chiusi nella loro difesa a zona, cercando soluzioni in contropiede, senza affrontare mai il nemico a viso aperto. Così viene punita, pesantemente,  da due conclusioni da lontano in tre minuti, di Borregan (14’) e Teixidò (17’), che porgono un vantaggio importante per gli spagnoli.

L’Italia fatica a trovare conclusioni pulite, mentre la Spagna continua a macinare gioco, eppure Ale Bertolucci trova la conclusione giusta per il 2-1. Siamo al 4’ della ripresa, ci sarebbe anche il tempo per pareggiare, se non fosse che un minuto dopo Borregan trova il 3-1 ancora con un tiro da fuori. Questa rete oscura il tentativo di rimonta dell’Italia, che deve arrendersi ancora una volta alla Spagna”.

Mentre “l’Argentina gioca davanti ad 8.000 spettatori, eppure deve sempre rincorrere il talento di Felipe Gaidao, che porta per due volte in vantaggio i lusitani, con i padroni di casa che impiegano mezzo minuto per pareggiare con Nero Paez al 6’ e Cairo al 10’ della ripresa. L’equilibrio non si spezza fino alla magia di Panchito Velazquez, che con un alza e schiaccia ad 1’ dalla fine della gara, fa secco Josè Carlos e regala la finale più attesa, quella contro la Spagna”.

La finale “(…) dopo un primo tempo avaro di emozioni, il tabellone si sblocca al 5’44” della ripresa: Masoliver fa partire una conclusione secca e potente che fa secco Marasco e porta in vantaggio gli ospiti. La rete crea ancor più tensione in una Seleccion che deve assolutamente sbloccarsi. E ci riesce, con Gaby Cairo che 75” dopo pareggia, sfruttando un gioca d’astuzia di Farran, che batte velocemente una punizione servendo l’attaccante del Barcellona, che insacca.

Ma la Spagna sulle ripartenze è velenosa e all’11’ colpisce ancora: Benito imposta un contropiede servendo in verticale Pedro Gil, il quale di prima intenzione ribalta per Tibau, che in corsa, al volo, batte un Marasco fuori posizione.

Ora il pubblico ha un ruolo fondamentale, Panchito prova a dar sfoggio della sua classe, ma Teixidò gli resta appiccicato come un francobollo, concedendogli poco spazio, per evitare lampi di genio, che arrivano a 3’ dalla fine con un generoso rigore accordato dalla coppia Carmagnola - Faria: dal dischetto Velazquez è bravissimo a battere Trabal e portare le squadre sul 2-2.

Il supplementare è tempo necessario per traghettare le due squadre verso la lotteria dei rigori. Dove a priori, leggendo i nomi dei portieri, chi ha più sicurezza è certamente la Spagna: Guillem Trabal”.

Sarà lui l’eroe, insieme a Ivan Tibau che realizzerà il rigore che riporta la Spagna sul tetto del Mondo, sempre a San Juan, 12 anni dopo.

 

MONDO HOCKEY

Supercoppa Portogallo: per il Porto è la numero 19

FC Porto-Oliveirense, 5-4 FC Porto: Edo Bosh, Pedro Moreira, Jorge Silva, Reinaldo Ventura e Ricardo Barreiros - entrati Caio, Vítor Hugo e Tiago Losna; All. Tó Neves Oliveirense: Diogo Almeida, André Azevedo, Diogo Silva, Tó Silva e Gonçalo Alves- entrati Gonçalo Suissas, Poka, Nélson Pereira...
Continua...

Supercoppa spagnola al Barcellona

FC Barcelona: Sergio Fernández, P. Álvarez, Torra, Reinaldo, Panadero - entrati Gual, Marín, Barroso Matías Pascual Reus Deportiu: Molina, Casanovas, Costa, Adroher, Ollé - entrati Selva e Alvat Gol: 1-0 Pablo (4'), 1-1 Selva (5'), 2-1 Torra (32'), 2-2 Costa (34'), 3-2 Marín...
Continua...

Supercoppa Italiana al Viareggio

HOCKEY VALDAGNO 1938 – CGC VIAREGGIO 8-9 (2-2; 5-5; 0-0; 0-0; 3-4) Marcatori. 13’.04” Motaran (Vi), 16’.16” Nicolia (Va), 16’.29” Motaran (Vi), 23’11” Tatarani. S.T: 7’.29” Tataranni (Va), 8’.52 ” Montivero (Vi)(, 9’.26” Bertolucci (Vi), 12’.28” Motaran autogol, 13.31”  Montigel (Vi), 14’.05”...
Continua...

Cifre da capogiro

Dal 2000 tra Europei e Mondiali la Spagna ha collezionato 13 ori e un bronzo. Ha giocato 72 partite, con 68 VITTORIE, 3 pareggi e 1 sola sconfitta.
Continua...

La Spagna Pentacampeon

Mai nessuno nella storia aveva vinto 5 Mondiali consecutivi: San Josè 2005, Montreux 2007, Vigo 2009, San Juan 2011 ed ora Luanda 2013.
Continua...

50 minuti di gloria

50 minuti di gloria Definito il "Best seller" dell'hockey italiano, ha finalmente riportato alla luce la storia dell'hockey...
Continua...