Mezzo secolo di hockey a Reggio Emilia 1947 / 1992

L’hockey a Reggio Emilia compie 75 anni, tra le pagine di “Mezzo secolo di hockey a Reggio Emilia – 1947 / 1992”.

Nella ristretta biblioteca dell’hockey vi sono libri divenuti ormai introvabili. La maggior parte delle pubblicazioni è stata fatta negli anni ’80 e ’90 da parte delle Società in collaborazione con le amministrazioni locali. Pochi esemplari che ormai sono nelle mani salde di appassionati, opere divenuti cimeli che raccontano imprese epiche di squadre quasi dimenticate.

In questo caso riviviamo l’hockey in una città che ha dato tanto, ma che ora è totalmente scomparsa. Parliamo di Reggio Emilia, che rivive la propria storia di pattini e bastoni nelle pagine del libro di Gian Franco Bonacini “Mezzo secolo di hockey a Reggio Emilia – 1947 / 1992”.

L’opera narra le vicende in senso cronologico ed è arricchito da numerose fotografie. Non vi è un racconto continuo e romanzato, ma nozioni su tutto ciò che è accaduto dall’avvento dell’hockey nella cittadina emiliana fino al 1992, passando per lo storico scudetto di dieci anni prima. Era il 1982 quando una squadra allenata da Jorge Vicente, che ne era anche giocatore, con la stella Pino Marzella, autore di 90 reti, ed un gruppo di ottimi giocatori, come Lirio Valenti, Cavagnari, il portiere maremmano Anedda, oltre ai vari Debbi, Ascari, Aguzzoli, Magnani, Tonioni, , conquistava il primo ed unico titolo italiano. Quello scudetto, vinto sotto la denominazione “Corradini Reggio Emilia” fu il picco nella storia locale. Poi, fin dalla stagione successiva, la Reggiana si mantenne ad alti livelli per un decennio, senza però conquistare nessun alloro, nonostante la costruzione di un impianto cittadino, il “Fanticini”, divenuto teatro di molte sfide al cardiopalma degli anni ’80 e dei primi anni ’90.

Qui son passati diversi grandi personaggi, dagli emiliani “doc” Pierluigi Aguzzoli, Gozzi e Malagoli, al mitico ex tecnico del Barcellona Llorente; dai toscani Alessandro Bertolucci a “Pippo” Barsi, ai portoghesi Vicente e Joao Pedro, passando per gli argentini Ortis, Maldonado, Rodriguez e Diego Allende, l’uomo che regalò l’unica Olimpiade della storia all’Argentina.

Il libro parla della storia dell’hockey emiliano nel suo complesso: dalla Reggiana al Tricolore Correggio, dall’Amatori Reggio allo Scandiano ed al Suzzara, vengono percorse le strade delle diverse società, che hanno fatto di Reggio Emilia (e dintorni) un caposaldo dell’hockey italiano.

Un vero peccato che tutto ciò sia andato perduto: ad oggi solamente il Correggio e lo Scandiano portano avanti con fatica l’hockey nella zona, tenendo viva una storia che dura ormai da ben 75 anni.